ANCONA - «Poteva uccidere delle persone, spero che la patente gli venga ritirata a vita». È l’auspicio di Emanuele Lodolini che giovedì, me...
«L’auto si aggiusta, figuriamoci - ha scritto su Facebook, ringraziando la polizia locale e quanti gli hanno mostrato vicinanza -. Ma la rabbia è tanta, tantissima. Perché dopo essermi venuto a sbattere, in evidente stato di alterazione, è scappato appena ho detto che per i rilievi del caso avremmo dovuto chiamare chi di dovere. Nella fuga ha provocato un grave incidente pochi chilometri dopo. Poteva uccidere delle persone. Spero che la patente gli venga ritirata a vita».
Per ora gli è stata sospesa, in attesa del processo dopo il tumultuoso arresto, avvenuto al secondo frontale in via della Madonnetta, nel quale ha picchiato anche un vigile urbano (8 giorni di prognosi) sotto l’effetto dell’alcol, 6 volte oltre il limite consentito. L’alcol alla guida è una vera piaga sociale, un problema che, purtroppo, si fatica a debellare nonostante le campagne di prevenzione e i controlli serrati da parte delle forze dell’ordine. L’emergenza è nei numeri dell’anno 2018. Nella provincia di Ancona, secondo i dati aggregati forniti dai carabinieri e dalla polizia stradale, 442 persone sono state sorprese ubriache alla guida e 49 sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Sono state ritirate 434 patenti, più di una al giorno, perché gli automobilisti sono risultati positivi all’alcoltest con un valore superiore a 0,8 g/l. Sono stati 407 i veicoli sequestrati.
Nella provincia dorica si viaggia a una media di due incidenti con feriti al giorno (737, di cui 16 mortali) ai quali si sommano altri 277 sinistri con 366 feriti rilevati dalla polizia municipale soltanto nel Comune di Ancona, di cui 3 mortali. La cause? Alta velocità, distrazione (dovuta anche all’uso del cellulare), ma resta importante la percentuale degli incidenti provocati da automobilisti con la mente annebbiata da alcol o droghe. Sono nemici subdoli: sembrano scatenare l’adrenalina, ma in realtà abbassano la soglia di attenzione, riducono la percezione del pericolo. E quando si sottovalutano i rischi sulla strada, i tempi di reazione si dilatano e le conseguenze possono essere disastrose.
Il giro di vite è stato considerevole: il 2018 si è chiuso con oltre sessantamila veicoli controllati e una raffica di contravvenzioni. Rispetto al passato il fenomeno ha prodotto meno morti sulle strade anconetane, dove, però, continua a scorrere troppo sangue a causa dello sballo alla guida.
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